domenica 19 ottobre 2014

Cronaca di un viaggio...felice

Scese le scale e superati i tornelli ho visto sfrecciare la metro, in partenza. Prossima in 5 min. Uffa. Prendo posto. Ore 20 spaccate scendo. Corro sulle mobili già col fiatone. Ore 20.03 sono davanti ai cartelloni elettronici che mi comunicano che devo andare al bin 12. Sono di fronte al 20. Ci provo o mi do per dispersa?
Sul tabellone centrale c’è la lucetta intermittente e hanno chiamato il mio treno in partenza. Ultimo sforzo: dei ferrovieri sono ancora in banchina a controllare biglietti e sistemare avventori alle varie carrozze.
Mi fiondo sulla prima, quella attaccata al locomotore, per proseguire poi da dentro. Le porte quasi mi si chiudono sulla schiena. Mi attacco ai maniglioni delle porte tossendo in affanno con grande stupore dei controllori. Ne avranno superate di scene come quella, ma se ne stanno alla larga.
Non so ancora dove devo sedermi - il biglietto è in borsa. Mi calmo un po’: terzo vagone ovvero in gergo tecnico carrozza nr. 3. Sono alla 1. Proseguo e trovo il mio posto nel solito spazio vicino a quello per le carrozzine disabili. Il prezzo da pagare per lo sconto.
Fortunatamente lo scompartimento è tranquillo.
Tiro fuori il succo che mi ero preventivamente portata dietro e mangio una caramella balsamica mentre le tempie mi battono forte.
Mi distraggo con una lettura.
Arrivo a destinazione e scendo: 10 min di ritardo. Non so quando mi passa il tram.
Esco e lo vedo sfrecciare, pure lui, verso la sua meta. Prossimo tra mezz’ora. Fa caldo e non ho voglia di aspettare. Mi avvio. Fermata dopo fermata continuo con il displai che non scende al di sotto dei 10 min. Sono quasi alla fermata alla quale scendo che sento lo sferragliare raggiungermi. Ho risparmiato il biglietto…
Mi tolgo le scarpe, poi il soprabito e la giacca sdrucite. Mi sbottono la camicetta e mi fiondo in bagno.
Mi guardo i piedi: non sono gonfi. Strano.
Rispondo a degli SMS. Non mi va di parlare.
Scivolo sotto le coltri con bei pensieri.