mercoledì 10 giugno 2015

LES INDIFFERENTS 5.

A volte passa lo straniero.
Passa e non si volta più nemmeno lui a guardare cosa lascia dietro di sé: carta straccia o un permesso ufficiale, dignità o paura.
Avanza sicuro lui di trovare comunque un pane e un panno, o solo una capanna. Qui, dice, è la terra dell'oro, dove tutti possono vivere senza dover chiedere o stare attenti o combattere.
Ha gli occhi gonfi e lo sguardo fisso, ma forse anche già bene in mente come deve comportarsi.
Noi siamo qui che li attendiamo e tentiamo di carpire come si debbano sentire; offriamo loro un abbraccio e un tetto.
Lui avanza, noi non arretriamo: facciamo solo loro posto. Quanto ne abbiamo noi da poter dare? Se lo meriterebbero loro in patria o il nostro è veramente migliore?
Spesso arrivano da luoghi che sono stati nostri un tempo o che abbiamo amato per un motivo: ora gli stessi sono irriconoscibili o irraggiungibili.
Qualcuno minaccia, ci incute paura con l'immagine di quelle stesse rovine... per rappresaglia.
E noi ancora a dare asilo, a dividere pani e pesci che non sappiamo più moltiplicare, a stringerci a sardine in scatola per non essere messi tutti sott'olio.
Noi difendiamo la storia e la dignità di tutti.

Passa lo straniero con le sue macchine blu e bandierine svettanti su magnifici edifici con facciate di vetro. In sontuosi saloni i Grandi si siedono a un tavolo e discutono, parlano di quello straniero che ci minaccia, di quei poveretti costretti alla fame... ma anche di spazio che non è più condivisibile, non perché non ce ne sia, ma perché non è sostenibile.
Non è umano infatti che in tanti debbano condividere risorse e spazi, quando qui ognuno ha una reggia... E che ospitino pure loro, a casa propria dei migranti! O che vadano loro in quei paesi a vedere come si vive!
Dalle vetrate altri grattacieli, pieni di uffici e cattedrali che si svuotano, di strade trafficate e belle luci.
Nel deserto invece solo qua e là qualche oasi senza elettricità, smartphone, TV al plasma, internet, ma nemmeno con acqua potabile o un tetto solido, una scuola, un ospedale, un orto, un pozo.
Nel deserto ancora la guida più sicura sono le stelle.