martedì 27 marzo 2018

AUTO INTERVISTA

IN attesa di farmi veramente intervistare in qualche radio e in attesa della presentazione di Trieste, eccovi alcune domande e risposte (brevi).


1.     Da dove è nata la tua passione per la scrittura?
Dalla lettura che ha accompagnato ogni fase della mia vita. Poi da qualche timido test, infine da apprezzamenti di più di una persona.

2. Cosa ascolti mentre scrivi?
Preferisco concentrarmi e quindi mi rintano in biblioteca.

3. Cosa ti aiuta quando ti blocchi con la scrittura?
Esco. Natura o folla, poco importa. Basta non pensarci. Poi di notte…

4. Perché hai deciso di iniziare a scrivere?
Una sfida con me stessa, per vedere se l’impiegata era l’unica cosa che sapessi fare.

5. C'è qualcuno o qualcosa che ti ha ispirato?
Tutti e nessuno. La vita in generale e soprattutto spinta dalla voglia di comunicare. A modo mio.

6. A quale genere appartiene?
POZZO DI VETRO è un romanzo che posso definire semi-autobiografico. E’ la storia di una donna, di una rinascita ovvero come ci si rialza dalle “botte” che la vita ci regala o riserva.

7. Pensi di allargare i tuoi orizzonti anche cimentandoti nella scrittura di un altro genere o preferisci continuare in quello che credi faccia per te?
Già fatto. Assieme a Danilo Simoni c’è AZRAEL, un giallo e in giro c’è anche la mia piccola antologia 1984-2014 Jonathan e gli altri, racconti diseguali dove trovate ironia, suspence, rifacimento di classici, brevi, lunghi…

In futuro chissà.

8. Quando una persona vuole scrivere una storia raramente sa da dove iniziare, ha troppe idee ma non sa come conciliarle. Tu da dove hai cominciato?
Da me e non da tre, come il buon Troisi. Nel primo capitolo c’è il riassunto della mia infanzia fino alla maturità. Poi ho cambiato non eventi, ma tempi e modalità e luoghi… insomma ho “romanzato”, tanto per indurre a non capirci nulla di me.

Il finale: aperto. Lo scopriremo solo vivendo.

9. L'idea di questa storia come ti è venuta in mente?
Il ricordo di me bambina a girare attorno il pozzo della casa dei bisnonni materni. Esiste ancora e mi dispiace non averlo inserito in copertina. Quello invece ritratto è alla casa dei nonni paterni.

10. Sapevi già come avresti strutturato la storia o ti è venuta ispirazione volta per volta?
Senza pensarci troppo ho delineato le questioni da inserire nelle quattro parti di cui è composto. Il finale è venuto da sé e non poteva che essere quello. O no?

11. Ti è capitato di immaginare le scene del tuo romanzo mentre non stavi scrivendo, magari mentre non avevi nulla a portata di mano per segnarti le idee? Come hai fatto in quei casi?
Per questo no. Anzi la stesura è stata veloce e senza spasmi. Qui sono riuscita a creare andando avanti giorno dopo giorno senza dovermi fermare per far decantare le cose, assalita dai dubbi. Credo si rispecchi anche nel testo questa cosa.

12. Quanto di te c'è nei personaggi di cui hai parlato? E in quali, precisamente?
Sarah sono io, ma anche no. Mi rimane comunque “terza” nonostante tutto.

13. C'è stato qualcuno a cui ti sei ispirata per delineare il carattere o le azioni dei personaggi?
Mia sorella ha prestato qualcosa a Margie, ma non vi svelo cosa altrimenti mi disereda. La famiglia Browne non è la mia, ma il regime autoritario che viene descritto è un po’ anche quello. Serge, Richard e Arianna… amici.


14. Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Di solito sono desta. La mia materialità e il mio essere concreta non mi fanno volare alto e chi mi conosce sa che rimango umile e arrossisco se mi fanno dei complimenti.

Diciamo che un bell’assegno e un grazie dai lettori mi farebbe felice. Poi pago anche da bere.

15. Come hai capito quale sarebbe dovuta essere la conclusione del romanzo?
So che come la mia vita anche quella di Sarah ha un seguito, quindi ho pensato a qualcosa di aperto, come piace a me.

Come direbbe qualcuno: mi seguite?

16 Cosa hai provato quando hai scritto la parola "fine" alla tua storia?
Per certi versi Liberazione. Avevo già saputo del concorso/selezione della Elison Publishing per cui mi ero imposta di terminare in tempo e riservarmene anche per la rilettura. Avevo però anche svuotato la mente.

17. E cosa hai provato, invece, nel sapere che il tuo romanzo sarebbe arrivato nelle case degli italiani?
Orgoglio. So che certi amici attendono con impazienza le mie uscite autoriali, ma il sorriso alla consegna della copia autografata aumenta a dismisura la mia autostima. Una bella rivincita ai commenti riguardo i primi tentativi e quindi mi dico: forza, questa è solo una tappa, ma è anche bello sapere che si può migliorare ancora.


Grazie.

giovedì 15 marzo 2018

Arriva CUORE DI PIETRA TORMANNA

Si dice che un autore per affermarsi debba anche essere prolifico. Dare alla luce ovvero pubblicare  un proprio lavoro letterario è paragonabile per certi versi a partorire.
Forse ne avevo accennato in qualche altro post, ma sin da quando ho avuto l'idea per scrivere CUORE DI PIETRA TORMANNA, ora in uscita per la NUOVA SANTELLI sia in ebook che in cartaceo (disponibile dalla prossima settimana, ma già prenotabile dal sito editore), ero sicura di poter avere fortuna.
Non per il concetto né la trama in sé, nascosta tra i capitoli che trattano tematiche diverse, mi è parso originale e terminato di scriverlo me lo sono vista apparire comunque molto simile a qualche classico italiano del secolo scorso che avevo letto.
Sono andata avanti e ho cercato disperatamente editore, finendo anche in mani sbagliate in più occasioni (per ultima la primavera scorsa con un concorso vinto per un ente ancora inidentificabile e che pare essere ora scomparso dalla scena). Ero ancora forse sconosciuta all'epoca e forse aveva ragione qualcuno che, avendolo letto in bozza, mi disse che era ancora acerbo.
Dovevo maturare io, forse pubblicare POZZO DI VETRO, scritto dopo, per arrivare a questi risultati?
Giudicate voi.

Link: /http://www.nuovasantelli.it/product/cuore-pietra-tormanna/

A brevissimo su tutti gli store.
Storia, storie e dettagli veniteli a scoprire su Facebook Silvia Licetti

Prima recensione a cura di Francesca Ghiribelli sul suo blog UN'ALTALENA DI EMOZIONI. Sono stracontenta nonostante le sole 3 stelline. Buona lettura.