PRIMAVERA
E cos’è poi primavera:
caldo tepore,
prati verdi e alberi in fiore
Voi che ancor la vedete
Danz’ella alla brezza dell’ore liete?
Ditele allor d’andar mesta
Che già estate arriva lesta.
Ditele poi di non pianger sfortuna,
che sempre in ciel sta la luna
Di gioie e dolor è pieno il cammino
Ma di fiori e colori ne dà mazzolino.
Or altrove guardate e nel futuro sperate
Poi ch’ella ogni anno ritorna dov’era
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CELI DI MARZO
Sereno e azzurro intenso,
il tepore che copre di energia
nel risveglio di sensi e volontà,
la pigrizia del riposo sempre in agguato.
Scure nubi all’orizzonte
Tolgono vigore ad ogni progetto
Fastidioso spira il vento
Sprezzante dei teneri germogli
La pioggia si fa grassa
D’improvviso
Ma non è che un veloce passaggio
Un lampo, uno squarcio.
Che già l’arcobaleno all’orizzonte
chiude il cerchio dei sogni
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