lunedì 4 maggio 2020

DOMANI E' GIA' OGGI

Domani si potrà uscire. Non liberamente circolare, ma per lo meno non si dovrà stare attenti alla distanza, ai controlli. Insomma torneremo a una normalità di facciata.
Sarà bello poter tornare al lavoro. Con colleghi e superiori ci scambieremo i racconti delle nostre “ferie coatte” e sarà come il primo giorno di un nuovo anno scolastico.
Torneremo a sorriderci, a fare battute o a commentare le formazioni calcistiche dopo le manovre di mercato.
Qualcuno tenterà anche di mascherare quell’ombra di tristezza per un proprio caro e qualcun altro la nostalgia del poter evitare il traffico dell’ora di punta.
Si tornerà a vedere i negozi aperti, magari senza aver voglia di comprare se non il necessario per coprirsi o per sostituire un capo ormai logoro.
Si scommetterà anche sulle liste per le elezioni, con i partiti ormai tutti sciolti. Forse ci troveremo davanti al dualismo all’inglese con conservatori e progressisti o i soliti schieramenti di destra e sinistra che andranno in mischia appena insediati.
I miei bambini resteranno ancora una settimana a casa, ma fremono – inusuale – per occupare i loro banchi. Forse la maestra concederà loro di sedere accanto alla bimba dagli occhioni grandi e dai capelli d’oro o forse anche il bulletto si sarà calmato. Ci saranno giochi con numeri e lettere e tante altre cose da scoprire.
Mia moglie tornerà in palestra e con i miei amici ci ritroveremo per una partita di calcio balilla.
Fuori è primavera inoltrata e gli alberi, gustandosi l’aria più pulita, si ergono già frondosi facendo presagire paesaggi d’ombra e l’estate avanza.
Stiamo respirando un’aria nuova di unità e rinnovata sensibilità non solo per il prossimo. Cambieremo rotta in economia, troppo dipendenti dall’estero che in quanto a solidarietà non si è dimostrato generoso. E non solo in questa occasione.
Dovremo ripartire da noi, dal nostro orticello, condividendo con la comunità i nostri frutti. Vedremo anche spuntare i soliti approfittatori o gli scansafatiche, ma sono sicuro che ci sarà spazio per tutti. O quasi.
Dovremo rimpiazzare la cultura perduta dei nostri avi che non abbiamo fatto in tempo ad apprezzare né a memorizzare. Avremo la tecnologia a condurci, anche se ora mi auspico che saremo noi a portarla al nostro seguito.
Avremo ricordi e uno spettro reale che ci rammenterà che se non stiamo attenti potremo ricaderci, nella trappola del troppo.
Riprenderemo piano piano le nostre abitudini cambiati dentro e forse anche fuori. Invecchiati o ingrassati o entrambe le cose. Molti avranno preso decisioni che magari non rispetteranno, ma io sono sicuro che tutto questo, le riflessioni, il dolore, lo spavento, la riscoperta di valori dimenticati ci avranno resi migliori. Almeno lo spero.
Ora mi corico. Domani è un altro giorno.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.